Francesco, che tutti erano soliti chiamar Pucci, era una delle persone più sagge che io abbia mai conosciuto.
Lo incontravo ogni anno a Natale e lui puntualmente mi chiedeva della salute di mia mamma. Aveva sempre un pensiero per il prossimo e nonostante le sue condizioni di salute continuava a lottare anno dopo anno.
Come ogni buona commemorazione che si rispetti noi, amanti come Pucci di uno sport quale il bridge, vogliamo a modo nostro, seppur un po’ sovversivo salutarlo così:” Il mondo del bridge rimpiange la perdita dell’amico Pucci e per lui in suo onore chiama un grande slam.”
Addio Pucci.
Alessia Zaccaro