STORIE DI ORDINARIA FOLLIA
LE BICOLORI IN APERTURA
Chi conosce Charles Bukowski saprà che “Storie di ordinaria follia” è una raccolta di racconti, animati da eventi un po’ di fantasia e da personaggi un po’ strambi, che vogliono essere il resoconto della vita dell’autore, un uomo inquieto, incapace di accettare le “verità” che gli vengono imposte dalla società.
Da amante di Bukowski, ho voluto prendere spunto da lui per intitolare questa rubrica che, a differenza delle solite rubriche di bridge, non ha la pretesa di insegnare nulla a nessuno (figuriamoci!), piuttosto ha la voglia di raccontare momenti di bridge animati da licite inusuali e giocate impensabili, entrambe motivate da strani pensieri reconditi e attimi di annebbiamento di noi umili bridgisti di circolo.
A quale fine tutto ciò? Beh, quello di attivare un confronto sano tra noi tutti, stimolare una riflessione o anche solo una risata, ragionare su alcune “verità” e spingere i nostri migliori giocatori campani ad offrire delucidazioni e spiegazione tecniche per combattere questi bridgistici attimi di “ordinaria follia”.
Per coinvolgere tutti, proverò a prendere spunto dalle mani dei Simultanei, o almeno così farò con la prima mano in questione, tratta dal simultaneo Grand Prix del 26 dicembre (giovedì sera), che vede protagonisti la sottoscritta e il marito i quali, seduti in est-ovest, si trovano a dover licitare la mano numero 19 (riportata nell'illustrazione).
Da anni la coppia citata, che gioca un sistema Naturale Quinta Nobile, si interroga sul fantomatico quesito: “come vanno aperte le bicolori 6-5 se la sesta è minore e la quinta è nobile”. Dopo anni di discussione in giro per l'Italia, credo di aver capito che tre sono le diverse scuole di pensiero:
A) la scuola tradizionale, secondo cui la regola del “maggior di rango” vince sempre: quindi aprire sempre con la quinta nobile;
B) la scuola moderna, secondo cui prevale sempre il principio del lungo-corto, quindi aprire sempre col colore sesto;
C) la scuola dei “dipende”, secondo cui è necessario valutare la forza della mano: si segue la regola del “maggior di rango” se la mano ha pochi onori non concentrati e mostra troppe perdenti (con l’intento di anticipare subito il nobile), mentre si segue il principio del lungo-corto per le mani migliori (con punti concentrati nei due colori, apertura buona e, quindi, poche perdenti).
Il primo problema, per la coppia in questione, si presenta ancor prima di aprire le carte, perché i due continuano a sostenere, da anni, due tesi diverse e ad andare ognuno per la propria strada: mentre Corrado, un po’ all’antica, difende la tesi A, Rossella, che non vede mai né bianco né nero, difende la tesi C anche se, molto più spesso, applica la B.
La 6-5 è caduta nelle mani di Corrado che, seguendo la sua tesi, apre la licita di 1 Cuori e si prosegue:
SUD OVEST NORD EST
Passo - 1♥ - 3♠ - 3NT
4♠ - 5♦ - Passo - 6♦ - Tutti passano
Diciamo che, tra i due, l’ordinaria follia ha avuto la meglio su di me, seduta in est, in ben due occasioni: la prima con 3NT e la seconda con lo slam. Il 3NT è stato dettata da due paure: la mano troppo bilanciata e la paura di trovare le cuori divise male e di beccare tagli a picche…o, meglio, da “un’ordinaria follia”.
Il 6♦ è stato tirato un po’ al buio per una questione “estetica” (???). Con le 26 carte in vista Corrado espone una faccia tranquilla, segno che lo slam dovrebbe avere una buona probabilità di riuscita: si porta lo slam a casa, infatti, tutte le volte che, tirato l’Asso di quadri, il K di quadri cade perché secco in nord o in sud (26%) oppure tutte le volte che (non trovato il K secco di quadri) la Q di cuori è secca in nord (2,8%) oppure è in sud (50%). Insomma, uno slam quasi al 79%...ma giovedì non era una buona serata.
Nell’attesa di avere un parere di voi tutti sulle 6-5 e sugli attimi di “ordinaria follia” alla mia mail (), faccio i complimenti ai miei avversari della mano in questione, Angela Cutelli ed Vincenzo Meo che, anche grazie a noi, si sono piazzati come miglior coppia campana di questo simultaneo (39° posto con una percentuale del 58,50%).
Rossella Benincasa