Sarà bene ricordare a tutti che, ormai da quasi un anno, non sono più presidente del Comitato Regionale Campano. Continuano, infatti, ad arrivarmi lamentele ed insieme richieste di intervento per sanare presunte irregolarità, inadempienze, ingiustizie.

L’ultima in ordine di tempo riguarda la carente organizzazione del Città di Napoli. Ho provato a spiegare che un impegno così gravoso è, inevitabilmente, soggetto ad imprevisti, piccoli incidenti di percorso. Che nella cura di tanti dettagli qualcosa può sfuggire. Che alla fin dei conti c’è stata una buona affluenza e di una certa qualità. Ma non ho avuto difesa quando mi è stato riportato che alcune critiche per i disagi sopportati sono state oggetto di invettive, ingiurie, stupide ironie, emarginazione. Non è solo una questione di stile e di buona educazione ma soprattutto un fatto di sano, doveroso senso dell’ospitalità. E’ inaccettabile, dal mio punto di vista, attaccare in modo fazioso e pregiudiziale chi esprime democraticamente, apertamente, una critica per giunta motivata e circostanziata. Per quanto mi riferiscono, come si può negare infatti:

• Che il torneo è iniziato con 1 ora di ritardo
• Che gli spazi erano limitati
• Che per lasciare il soprabito c’è stata una fila infinita (in entrata ed in uscita!)
• Che ognuno è rientrato a casa o in hotel non prima delle due di notte
• Che gli ospiti sono stati costretti ad un buffet (€ 20/prs!) al freddo ed alla pioggia

Difendersi asserendo che fra gli imprevisti c’è stato il maltempo mi sembra una posizione… indifendibile. Attenzione…non stiamo parlando di neve o ghiaccio ma di freddo e pioggia a dicembre !?!

E portare a giustificazione – questo poi è veramente singolare! - che la città di Napoli è affascinante anche con la pioggia ed il mare mosso. Che le sue bellezze artistiche e culturali premiano qualsiasi visitatore e giustificano qualsiasi disagio.

Mi è stato anche riferito che uno degli ospiti nel fare i suoi complimenti agli organizzatori abbia aggiunto: il prossimo anno chiamatemi verrò volentieri a darvi una mano per correggere qualche piccola imperfezione!

Ed ancora, come si può negare che il Torneo Chiaradia, nella sua edizione xy, ha stabilito almeno 2 record nazionali:

Ø Il costo più alto (circa € 3,5 a board/team !!??)

Ø Il montepremi più basso (circa il 50% dell’incasso)

Per non parlare del commento di chiusura di uno degli organizzatori privo di delicatezza, sensibilità e senso dell’ospitalità: bastava semplicemente scusarsi e dire cha avrebbero fatto meglio la prossima volta. Come accennavo in premessa.

Ma la colpa, per coloro che sono venuti a lamentarsi, è mia per aver autorizzato e patrocinato senza le preventive assicurazioni ed il necessario controllo.

Vogliamo un Città di Napoli partecipato da tutti? Facciamo in modo che onori e oneri siano divisi fra ogni società sportiva di regione. Che ci sia un diverso equilibrio fra gli interessi delle ASD/SSD e quelle dei giocatori. Quando ci si auto qualifica come azienda – dimenticando di essere certificati come onlus - vuol dire che si impone l’idea di doversi confrontare con il mercato e la concorrenza (in questo caso le altre associazioni!). Facciamo in modo che il Città di Napoli diventi l’occasione per cementare non per disgregare rapporti istituzionali e non. Facciamo in modo che il Città di Napoli diventi un esempio da emulare e non una manifestazione da apprezzare solo se/quando/perché membri di una stessa collettività.

franco fioretti